Non può esserci rinascita 
                                    socio-politica, senza una controffensiva culturale, 
                                    mirante a imporre Napoli come un faro di cultura 
                                    e civiltà in Italia ed in Europa.
                                    Non abbiamo certo la pretesa di essere stati 
                                    o di essere gli unici artefici di questa controffensiva. 
                                    Ormai c’è un numero crescente 
                                    di studiosi e di case editrici che ripropongono 
                                    testi che riscoprono la nostra tradizione 
                                    letteraria e storiografica e che ristabiliscono 
                                    la verità su pagine fondamentali della 
                                    nostra storia, per anni seppellite sotto una 
                                    coltre di fanatismo e di mistificazioni “risorgimentali”.
                                    Lo scopo è quello di imprimere una 
                                    svolta nel panorama culturale italiano, svolta 
                                    che produrrà, col tempo, risultati 
                                    in tutti i campi della vita pubblica, politica 
                                    e sociale.
                                    Molti (che vorrebbero “bruciare le tappe”, 
                                    ma in realtà non fanno neanche un piccolo 
                                    passo in nessuna direzione) ritengono sterile 
                                    e limitata questa strategia d’azione 
                                    radicata nell’azione culturale, ma la 
                                    storia dimostra come il ruolo della cultura 
                                    ha una funzione determinante per innescare 
                                    quei radicali cambiamenti socio-politici che 
                                    noi auspichiamo.
                                    In un’Italia vecchia e decrepita, svuotata 
                                    di ogni slancio ideale, vogliamo incarnare 
                                    una volontà di lotta contro la rassegnazione 
                                    civile che sta divorando i nostri concittadini. 
                                    Da centoquarantacinque anni i napoletani non 
                                    fanno altro che strisciare nei palazzi di 
                                    un potere estraneo e nemico di Napoli e della 
                                    nostra storia.
                                    Al suicidio dell’intelligenza, della 
                                    libertà e della dignità napoletane, 
                                    decretato nel 1860, è seguito inesorabile 
                                    il franare sempre più in basso del 
                                    profilo civile di tutta la nostra popolazione.
                                    Noi abbiamo l’orgoglio di agire senza 
                                    chiedere niente a nessuno, respingendo le 
                                    mille sirene di un potere estraneo e nemico 
                                    della nostra gente e della nostra città.
                                    Abbiamo l’ambizione di esprimere una 
                                    delle iniziative più nobili e generose 
                                    di Napoli, non in virtù delle nostre 
                                    capacità modeste di gente qualunque, 
                                    ma in virtù del nostro amore per Napoli, 
                                    per il suo passato di grande Capitale e della 
                                    nostra volontà di agire per essa.
                                  Gabriele Marzocco